Tipiche canzoni popolari veneziane che furono in gran voga
dall'inizio del Settecento ai primi decenni dell'Ottocento. Nei primi tempi
furono composte da autori e musicisti anonimi per incarico delle spensierate
compagnie, formate da lavoratori e spesso organizzate da "cortesani", che nelle
notti di luna amavano recarsi, a bordo di grossi barconi, sulla laguna a godersi
i "freschi", cantando in coro queste arie a volte scritte in modo popolaresco e
più spesso nello stile delle melodie da concerto. Le compagnie
comprendevano uomini e donne, perciò i soggetti delle
c. da b.
riguardavano particolarmente l'amore con le sue gelosie, con le sue liti, con i
suoi abbandoni e con le sospirate riappacificazioni fra innamorati. Ma spesso si
limitavano a parlare di ragazze, in forma complimentosa oppure maliziosa, a
rinnovare in mille modi diversi le lusinghe del piccolo dio bendato o anche
venivano scritte espressamente per prendere in giro qualcuno della comitiva.
Più tardi, verso la fine del Settecento, con l'avvento della "barcarola"
le
c. da b. cominciarono a essere firmate da nomi di valore quali
Perucchini, Buzzolla, Mayr, Grillo, Lamberti o Buratti. Molte
c. da b.
ricordano, per la forma elegante e talvolta anche dotta, la canzonetta
quattrocentesca del Giustiniano, la secentesca canzone di strada di cui fu
grande maestro Paulo Brisi, il cieco di Venezia, trasferita tuttavia,
quest'ultima, dalla forma monodica a quella corale. Una celebre
c.
dell'Ottocento è la bellissima
Oh, Venezia benedeta che fu il
cavallo di battaglia della famosa "Compagnia dei pittori".